venerdì 6 marzo 2009

Sono finiti gli anni Ottanta

Qualunque cosa si pensi di Obama, il presidente USA, non si potrà dire che manca di audacia (l'audacia della speranza, secondo la retorica corrente).
Qualunque cosa si pensi dei Duran Duran e di Margaret Tatcher, non si può negare che gli anni Ottanta siano stati l'inizio di uno sconvolgimento dei valori (delle cose che riteniamo importanti e giuste).

Dopo circa un trentennio, gli anni Ottanta sono finiti: iniziati con l'elezione di Ronald Reagan a presidente degli USA (1981) o prima ancora con quella della Tatcher (1979), sono finiti nel mese di febbraio 2009.

In questi giorni il presidente Obama ha sancito la fine di una ideologia, violenta e senza pietà, che vedeva nei poveri non delle vittime, ma dei colpevoli; nei deboli non delle persone da sostenere, ma degli svogliati da strigliare.
La sua proposta di tassare i cittadini super-ricchi per finanziare il diritto alla salute della vastissima platea americana che ne è priva, è ben più di una semplice riforma.

Bisogna vedere se mai ce la farà (una cosa molto meno complessa costò il posto a Hillary Clinton, e poi i presidenti troppo moderni in USA vivono poco...).
Però, basta l'idea, basta il fatto di aver avuto il coraggio di proporre una cosa tutto sommato ragionevole, per tornare ad avere fiducia nella democrazia, cioè in quel patto tra le classi sociali che solo può evitare il conflitto permanente.

La guerra civile al ceto medio, la distruzione delle classi subalterne, la lotta di classe contro gli ultimi, hanno subito una prima grande inversione di rotta. In genere, la storia dice che poi in Europa ci adeguiamo. Staremo a vedere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

guarda un po', dopo anni scopro che anche tu sei un blogger!!! carino qui, anche io - ormai dal 2005 - c'ho il mio angolino virtuale e recentemente ne hanno tratto anche uno spettacolo teatrale...ti aggiungo subito alla blogroll!

frò
panzallaria

Michele Marzulli ha detto...

fichissimo! conoscevo il tuo blog, ricordo che me lo aveva segnalato Pino, forse, quando eri in dolce attesa... anche uno spettacolo! complimenti, davvero.

ciao
michele