lunedì 19 marzo 2007

Incipit

Globotomia nasce come spazio di riflessione critica di un gruppo di dottorandi in Sociologia. Una sorta di diario per registrare l'odissea dell'homo sociologicus, quello (per parodiare un famoso slogan pubblicitario) "che deve chiedere sempre". Chiedere cosa sta accadendo intorno a lui, svelare il trucco.
Il nome vagamente sinistro trae origine dalla sensazione di deprivazione cerebrale (quasi una lobotomia) che ci è causata dalla globalizzazione. In un duplice senso: la globalizzazione come sintesi di tutte le dinamiche sociali che (si vuol credere) sono ingovernabili, e la globalizzazione in quanto categoria che, come tutte le categorie, è necessaria e al tempo stesso opprimente, perché nel raccontare un mondo contribuisce a costruirlo.
Globotomia è un diario spontaneo, aperto ad amici e colleghi, sociologi e non, per "rompere il vetro". Il vetro che separa gli ambiti disciplinari, i gruppi di ricerca, le metodologie. Un vetro attraverso il quale tutti si guardano e tutti si ignorano.
Globotomia è un tentativo di costruire conoscenza attraverso la condivisione, una dimensione di discorso pre-scientifico dove scrivere per farsi capire, piuttosto che per evitare cattive recensioni; liberi dall'ansia delle citazioni e delle giustificazioni, senza avere sul collo il fiato dei referee.
E' il taccuino di chi va a vedere cosa succede in strada, sporcandosi il fondo dei pantaloni.

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