venerdì 21 dicembre 2007

Some News, Good News
Qualche notizia per scaldare i cuori in questi gelidi giorni di festa

Il Giappone ferma la caccia alle balene

Solo alle megattere e non si sa per quanto tempo, ma è un primo passo verso la fine di una caccia motivata con ragioni di "ricerca scientifica". La vera ragione sta nella prelibatezza delle carni e di questo passo gli ingordi mangiabalene le faranno sparire per sempre dalla faccia della Terra, ma fa impressione il richiamo alla ricerca scientifica.

Il Congresso degli Stati Uniti d'America taglia i fondi al Fermi Lab

Il Paese più ricco e potente del mondo taglia i fondi del più grande centro di ricerca di fisica delle particelle, intitolato a Enrico Fermi. Previsti duecento licenziamenti tra gli scienziati. Faranno la fine dei Ronin?

Non esistono più frontiere a Est

Cade l'ultimo muro che separa Europa occidentale e orientale. Da oggi con l'ingresso nell'area Schengen di Slovenia, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Rep. Ceca nonché dei paesi baltici, libera circolazione degli europei (quasi tutti gli europei) tra Est e Ovest.

Non siamo più americani

I Sioux Lakota, vittime di un genocidio silenzioso, denunciano gli accordi disattesi dai governi USA negli ultimi 150 anni. Gli eredi di Toro Seduto e Cavallo Pazzo sostengono che le promesse si siano rivelate "parole senza senso su carta priva di valore". I nativi sono in bilico tra assimilazione forzata e auto/distruzione, con mortalità infantile e tasso di suicidi altissimi tra gli adolescenti. Per non parlare degli attivisti politici in galera, spesso nel bracci della morte.

Moratoria della pena di morte

Grande soddisfazione per la vittoria alle Nazioni Unite: votano a favore 104 Paesi. Contro 54, astenuti 29. La risoluzione non è vincolante, ma è la prima volta nella storia e c'è ottimismo fra gli abolizionisti: è un passo in avanti, la coscienza si costruisce a piccoli passi.

Contro la moratoria della pena di morte

Siria, Iran, Corea del Nord votano contro. L'Asse del Male, come lo definisce l'amministrazione USA. Votano contro anche Cina, Sudan, gli USA. Però anche in questo Paese qualcosa sta cambiando: il New Jersey abolisce la pena di morte, è il primo Stato americano a farlo negli ultimi 30 anni; nel 2003 l'Illinois ha commutato tutte le pene di morte in ergastolo. Gli altri Stati americani stanno cercando di trovare la quadratura del cerchio: una metodica di uccisione che non sia "crudele" (sic).

Le FARC liberano ostaggi per Natale

Pare che il numero complessivo di sequestrati nelle mani della guerriglia colombiana sia di duemila persone. La più celebre è Ingrid Betancourt, donna, ambientalista, pacifista, ostaggio di giochi politici più grandi di lei. Ma forse anche gli altri cittadini colombiani si sentono un po' in ostaggio. "Consiglieri militari" USA rimangono in Colombia da anni per la "guerra alla droga". Gli squadroni della morte militari, rimangono impuniti.

Prorogati gli aiuti ai bambini americani poveri

La notizia è che il presidente non opporrà più il veto contro la proroga della copertura sanitaria per 6 milioni di bambini poveri (Schip, State Children’s Health Insurance Program). Ma il Congresso non è riuscito a convincerlo ad estendere la protezione ai 10 milioni di bambini che ne avrebbero bisogno. E' uno spreco di denaro pubblico. Che però rimane, almeno fino al marzo 2009.


Buon Natale
Buon Anno

I globotomizzati

mercoledì 5 dicembre 2007

Globalizzazione e competitività

La lezione di Dominick Salvatore

di Paolo Razzano

L’austerità della sala Negri da Oleggio della Cattolica, di solito, è scenario per noiose sessioni di laurea, tutte uguali una all’altra.
Ma i libroni impolverati dell’aula di Largo Gemelli possono anche essere spettatori, a volte, di frizzanti lezioni come quella tenuta dall’economista italo-americano Dominick Salvatore.
Un signore non troppo alto e distinto, che a prima vista potrebbe sembrare un simpatico pensionato, mentre in realtà è uno dei massimi esperti al mondo di economia internazionale.

Per parlare di globalizzazione e competitività, il professore della Fordham University di New York ha usato la semplice metafora della pubblicazione del suo manuale. Nessuna definizione confusa o complicato grafico. Semplicemente una storia.
La settima edizione del suo libro era infatti stata pubblicata negli USA con una media di 3 errori per pagina. L’ottava edizione era stata impaginata invece in India, senza errori e a un decimo del costo; poi era stata inviata in Irlanda per essere stampata a un terzo del costo. Con la nona edizione, dopo che le imprese americane avevano imparato a competere sul mercato internazionale, il volume ha potuto tornare ad essere stampato negli States.
Ha usato questo esempio semplice, forse indicativo di quanto negli atenei d’oltreoceano si punti molto di più alla sostanza e poco alla forma.

Dominick Salvatore, che oltre all’insegnamento è stato consulente delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e di numerose multinazionali e banche internazionali, ha parlato per quasi due ore alla platea di studenti, ricercatori e docenti degli effetti della globalizzione, «una vera e propria rivoluzione dovuta a giganteschi cambiamenti nel settore dei gusti, dei trasporti e delle telecomunicazioni, che hanno modificato il mercato del lavoro e la produzione a livello mondiale», ha detto.
L’economista americano ha spiegato come sulla globalizzazione si siano pronunciate molte “cassandre”, che hanno prospettato scenari che poi non si sono verificati. «Coloro che parlavano di aumento dell’inflazione, recessioni o deficit fiscali legati al fenomeno della globalizzazione usavano strumenti di ieri per interpretare il futuro. Ma la globalizzazione è un fenomeno tanto inevitabile quanto nuovo rispetto al passato. I dati e gli indici a nostra disposizione dimostrano come le nazioni più globalizzate siano anche le più competitive. E le più competitive sono quelle che crescono più rapidamente», ha aggiunto il docente, che ha offerto poi una panoramica approfondita dello sviluppo competitivo avvenuto negli ultimi decenni oltreoceano.

Insomma, il docente nato a Villa Santa Maria (Chieti) molti decenni fa e trasferito fin da giovane negli Stati Uniti, non ha lesinato, pur mantenendo un apprezzabile garbo, critiche a colleghi che sono riusciti a vedersi consegnare un Nobel con teorie che poi sono state smentite dai fatti.

E per il futuro? L’attenzione dei ricercatori, nei prossimi anni, sarà concentrata certamente sulla Cina, paese dove si verifica un singolare dualismo, con un governo totalitario e una economia capitalistica. Un paese con tassi di crescita così violenti e una popolazione di oltre 1,2 miliardi di persone ha un ruolo certamente centrale in uno scenario globale che si configura sempre più come confronto tra blocchi geopolitici e geostrategici.
«La Cina si muove ancora come uno stato-nazione, portando avanti un attacco frontale verso gli altri competitors internazionali, piuttosto che accettare un confronto sul piano squisitamente economico. Sarà interessante studiarne le azioni nel prossimo futuro», ha osservato Dominick Salvatore, concludendo la sua appassionata lezione.

Ringraziamo l'amico Paolo Razzano per l'intervento.