venerdì 9 luglio 2010

Gli estremisti e i moderati

Il più importante telegiornale italiano, la principale fonte di informazione per i cittadini italiani, pochi giorni fa, en passant, ha definito il sufismo come la "corrente moderata" dell'Islam.

Si tratta di un punto di vista davvero curioso: il sufismo, per quel che ci consta, non è esattamente definibile come una corrente. Le correnti (oltre a quelle marine e aeree) sono quelle politiche, per esempio, dei partiti. Se poi la "corrente" mistica di una religione, qualsiasi religione, possa essere considerata "moderata", è tutto da discutere. Potremmo mai definire "moderata" una comunità monastica?

Allora forse le parole tendono a dire altro, a nascondere un contenuto inconscio.
In primo luogo, se definisco il sufismo come "corrente moderata dell'Islam" significa che considero questa religione da un punto di vista politico, anzi geopolitico, come una nazione o l'insieme di più nazioni che condividono uno stesso progetto politico. Ma è davvero così? Iran e Libia, Malesia e Tunisia hanno un unico disegno politico? O piuttosto interessi nazionali che talvolta entrano in conflitto tra loro?

In secondo luogo, l'espressione "moderata" si riferisce a un presunto "estremismo": chi sono gli estremisti, in questo caso? I "fondamentalisti" islamici, ovvio. I quali sarebbero estremisti perché politicamente ostili all'Occidente (nel suo insieme).
Davvero è questo l'immagine che vogliamo veicolare dell'altro? Davvero vogliamo far finta che l'Islam si divida in buoni e cattivi in base all'atteggiamento (presunto) verso di noi?
Non è forse vero che anche in altri contesti religiosi i cosiddetti "fondamentalisti" assumono spesso posizioni più articolate e, per così dire, "moderate" dal punto di vista politico (pensiamo a certi ambienti ortodossi di Israele)?

La semplificazione è una pistola puntata contro la libertà di pensiero. E' una malattia tanto più micidiale quanto più è obliata, velata, nascosta.
"Le parole sono pietre" o se si preferisce: "Trend negativo? Ma come parla? Le parole sono importanti!".